NOTA: l'indice delle ricette si trova a pie´ pagina. Se però questa è la prima volta che accedete a questa pagina, vi preghiamo di leggere attentamente le righe che seguono prima di inoltrarvi nel mondo del fai da te.

Per incominciare

Molti amici, incuriositi dalle nostre immagini, ci hanno chiesto consigli per incominciare, dettagli tecnici e formule.
Riportiamo qui di seguito le ricette di alcune tecniche che consentono di ottenere buoni risultati già dai primi tentativi, e poi via via quelle più complesse, che richiedono una manualità più raffinata, oppure fanno ricorso a prodotti chimici più costosi o più difficilmente reperibili.

Alcune monografie altamente specifiche possono invece essere trovate nella pagina degli articoli.

Infine, va ricordato che, come in tutti i processi nei quali l'abilità manuale fa parte del processo stesso, difficilmente si possono raccontare in poche righe quei gesti e quei piccoli trucchi mediante i quali ognuno si assicura la buona riuscita delle proprie immagini. Il bello delle A.T. è proprio la riscoperta degli aspetti artigianali nella produzione delle immagini.
Prima, però...


La sicurezza prima di tutto

Alcune sostanze impiegate nelle A.T. sono innocue, altre invece sono tossiche. Va ricordato però che anche i bagni di sviluppo e di sbianca per b/n e colore, e così pure i viraggi, contengono sostanze pericolose o velenose per contatto e ingestione. Pertanto chi è abituato a lavorare in camera oscura dovrebbe essere già preparato a maneggiarle.
In ogni caso, la prima regola è: diffidare da ciò che non si conosce. E' meglio essere cauti piuttosto che eccessivamente confidenti.

Pertanto invitiamo chi vorrà prepararsi le soluzioni necessarie a mettere in atto tutte le misure di sicurezza del caso.
Un camice o una tuta, e dei guanti (preferibilmente in nitrile, quelli blu) forniranno una protezione individuale adeguata.
In particolare, dovranno essere evitati:

  • l'ingestione o l'inalazione, anche fortuita, di liquidi, polveri e vapori;

  • il contatto diretto dei prodotti chimici con la pelle e le mucose (bocca, naso, occhi);

  • gli spandimenti accidentali di liquidi e di polveri.


  • Il piano di lavoro dovrà essere ricoperto con uno o più fogli di carta di giornale, da poter ripiegare su se stessi e gettare dopo l'uso. Meglio ancora se sotto di esso si sarà posto un foglio di plastica che potrà invece essere usato più volte, per proteggere il piano di lavoro da eventuali infiltrazioni di liquido sotto il foglio di carta.
    Se dovesse avvenire uno spandimento, i prodotti chimici non dovranno essere toccati con le mani nude, ma sempre protette con di un paio di guanti. I liquidi versati accidentalmente dovranno essere tamponati con della carta da giornale o degli stracci, sempre a portata di mano.

    Le bottiglie con i reagenti e le soluzioni per l'uso vanno tenute in luogo sicuro, possibilmente al fresco e sempre etichettate in modo ben visibile, scrivendo la composizione per esteso.


    L'attrezzatura di base

    Luce di sicurezza: non serve.
    Le emulsioni delle A.T. sono sensibili solo all'ultravioletto, pertanto si può operare in luce ambiente attenuata, oppure con l'illminazione di una lampada ad incandescenza. A titolo cautelativo è meglio però evitare i neon e le lampade a risparmio energetico.

    Ingranditore: per la stampa delle A.T. non serve, in quanto si fanno sempre e solo stampe a contatto. Però si renderà necessario produrre questi negativi e di conseguenza un lavoro preliminare di camera oscura è d'obbligo.

    Torchietto: questo è l'attrezzo principale, ed è necessario per mettere a contatto il negativo e il foglio sensibilizzato mentre si espone, mantenendo uno stretto contatto tra di loro. E' opportuno che si possa aprire una sua metà posteriore, così da consentire di osservare l'eventuale annerimento della stampa al procedere dell'esposizione; i modelli impiegati nell'ottocento erano di questo tipo.
    Per iniziare può andare bene anche una cornice con graffette, del tipo usato per appendere le fotografie sotto vetro.

    Luce ultravioletta: è necessaria per esporre il sandwich negativo/carta sensibilizzata.
    Come sorgente ultravioletta si può usare la luce del sole, che è molto intensa ma variabile con l'ora del giorno e le condizioni atmosferiche.
    L'alternativa al sole sono le lampade ultraviolette, anche quelle usate per l'abbronzatura. La loro luce ha un'intensità molto più bassa di quella del sole, ma con il pregio di essere costante e disponibile anche di notte...

    Pennello: serve per stendere le emulsioni sensibili sulla carta.
    Inizialmente può andare bene un comune pennello di setola, del tipo usato per le vernici e gli smalti, reperibile in tutti i negozi di ferramenta. Sarà del tipo piatto, di 4-6 cm di larghezza.
    Con il procedere dell'esperienza aumenteranno anche le esigenze e le preferenze personali, ed ognuno troverà nella vasta gamma di pennelli, anche per belle arti, quello più adatto ad ogni situazione.
    Dopo l'uso il pennello va accuratamente sciacquato e messo ad asciugare a setole in giù, appeso per il manico.
    E' opportuno usare un pennello diverso per ogni tipo di soluzione sensibile.

    Vaschette: per i trattamenti dopo l'esposizione verranno usate le stesse vaschette che si impiegano per lo sviluppo delle carte in b/n.

    Bilancia: poiché le soluzioni per le A.T. dovranno essere preparate in casa a partire dai prodotti chimici in polvere, si renderà necessario pesare quantità di sostanze con una sensibilità tale da poter misurare con precisione almeno un grammo, meglio se un decimo. Possono andare bene le bilance elettroniche per uso casalingo che pesano piccole quantità, oppure quelle a contrappeso usate un tempo per la posta.

    Recipienti e materiale vario: oltre ad alcuni recipienti graduati da 100 ml o più, da usare per la preparazione delle soluzioni, saranno necessari alcuni piccoli recipienti di plastica, oppure di vetro o di vasellame, dove mettere le soluzioni sensibili da intingere con il pennello. Per miscelare le soluzioni potranno essere usate delle bacchette di vetro o di plastica.
    Infine, per prelevare e misurare le soluzioni vanno benissimo le comuni siringhe di plastica, da usare senza ago; procurarsene un set di misure diverse (da 2,5 ml fino a 20 ml). Dopo l'uso vanno ben sciacquate con acqua e si possono riutilizzare.
    Per misurare quantità ancora più piccole si dovranno usare dei contagocce o delle siringhe per insulina.

    Carta da stampa: iniziare con la carta da disegno, dando la preferenza ai tipi da acquerello con grammatura medio-pesante, da 150 g/m2 in su, e possibilmente di cotone 100%. Il tipo di superficie è a piacere, ma quelle troppo rugose sono più difficili da trattare.



    La classificazione che segue è solo indicativa. Ogni processo ha difficoltà diverse, talvolta consistenti nella manualità richiesta oppure nei lunghi tempi di lavorazione, altre volte ancora l'elevato costo dei reagenti rende onerosi gli errori eventualmente commessi, oppure i materiali sono reperibili con difficoltà, ecc..

     
       alcune note sulla definizione di concentrazione
       tabelle di conversione e altre utilità
       il pretrattamento della carta
       il mio primo cianotipo
       la mia prima carta salata
       tutte le formule per i viraggi