La mia prima carta salata

Occorrente:
Gelatina (colla di pesce)
Ammonio cloruro
Sodio citrato
Argento nitrato
Sodio tiosolfato
Sodio solfito anidro
Acqua demineralizzata (almeno per la soluzione B, vedi più sotto)



La formula seguente è quella riportata anche nel Manuale A.T., e si differenzia leggermente dalla ricetta originaria di Talbot (solo sodio cloruro).

Preparare le seguenti soluzioni:

Soluzione A
Gelatina10g
Ammonio cloruro10g
Sodio citrato10g
acqua q.b. a1000ml
 
Soluzione B
Argento nitrato13g
acqua q.b. a100ml
 
Fissaggio
Sodio tiosolfato100g
Sodio solfito an.10g
acqua q.b. a1000ml

Soluzione A: lasciare la gelatina in ammollo in 500 ml di acqua per circa mezz'ora. Trascorso questo tempo, alzare la temperatura dell'acqua fino a circa 50°C e, una volta sciolta la gelatina, aggiungere l'ammonio cloruro e il sodio citrato sciolti in poca acqua. Lasciar raffreddare e portare a 1000 ml con altra acqua.
Soluzione B: sciogliere il nitrato d'argento in circa 60 ml di acqua tiepida, e a dissoluzione avvenuta portare il volume finale a 100 ml con acqua fredda. Usare esclusivamente acqua demineralizzata.
Fissaggio: sciogliere il tiosolfato in circa 500 ml di acqua tiepida, aggingere il solfito e a dissoluzione avvenuta portare il volume finale a 1000 ml con acqua fredda.

Avvertenze:

  • Il nitrato d'argento macchia di nero l'epidermide, la carta, il legno, i tessuti, ecc.. Le macchie si manifestano generalmente dopo alcune ore dal contatto, anche se è avvenuto con soluzioni diluite e la zona è stata sciacquata.
    Nel caso di contatto con la pelle sciacquare subito la parte con abbondante acqua corrente, strofinare con del fissaggio fresco e sciacquare di nuovo abbondantemente e poi... sperare che l'argento non si sia fissato nell'epidermide dando luogo, a distanza di circa un giorno, a delle antiestetiche ma non pericolose macchie nere che scompariranno solo con il rinnovamento delle cellule epiteliali.
    Nel caso di contatto con gli occhi sciacquare subito con acqua, poi contattare un medico.
    Si raccomanda perciò la massima prudenza nel maneggiare la soluzione di nitrato d'argento.

  • Conservare la soluzione B al buio e possibilmente al fresco.


  • Preparazione della carta (salatura):
    NOTA: la carta deve essere stata precedentemente collata (vedi il paragrafo sul pretrattamento della carta).

    Immergere il foglio di carta nella soluzione A di salatura, riscaldata a circa 45°C, lasciandovela circa 10 minuti agitando di tanto in tanto e togliendo eventuali bolle d'aria che si formassero in superficie. Estrarre il foglio facendolo strisciare sul bordo della bacinella per eliminare la soluzione dal dorso, sgocciolarlo, farlo riposare in piano fino a quando la gelatina non si sarà rappresa e solo allora appenderlo ad asciugare.

    I fogli così preparati sono stabili nel tempo.


    Sensibilizzazione della carta:
    Marcare con una matita i contorni dell'immagine che verrà formata sulla carta. In luce attenuata o sotto una lampada a incandescenza, stendere all'interno della zona marcata a matita la soluzione B di nitrato d'argento per mezzo di un pennello, curando che la stesura sia uniforme, senza ristagni di soluzione e senza insistere troppo nelle passate per non danneggiare la gelatina.
    Far asciugare il foglio in piano e al buio.

    Esposizione e sviluppo:
    La carta così sensibilizzata deve essere esposta il più presto possibile.
    Fin dai primi istanti dell'esposizione alla luce ultravioletta inizierà a formarsi l'immagine bruna sulla carta, e se ne potrà seguire l'annerimento sollevando un angolo del negativo, evitando però di muovere il sandwich negativo/carta. A tale scopo è utilissimo il torchietto con le due metà apribili separatamente.
    Lasciar proseguire l'annerimento un po' oltre quello giudicato ottimale, in quanto con il fissaggio l'immagine tenderà a perdere densità.

    Lavaggio e fissaggio:
    Togliere la carta dal torchietto, immergerla in una vaschetta contenente acqua di rubinetto a temperatura ambiente e agitare immediatamente. L'acqua diventerà leggermente lattiginosa, oppure opaca, a causa dello scioglimento del nitrato d'argento in eccesso e la sua precipitazione con i cloruri contenuti nell'acqua. Effettuare alcuni ricambi fino a quando non si noterà più la presenza di opacità.
    Finito il lavaggio in acqua, trasferire la carta in una bacinella contenente la soluzione di fissaggio ed agitare. Trascorsi 10 minuti, togliere la stampa dalla bacinella ed effettuare un lavaggio di almeno mezz'ora, come si fa per le convenzionali carte in b/n.
    Alla fine, appendere ad asciugare.



    Note:
  • La carta salata è automascherante, in quanto l'immagine che si forma maschera lo strato sottostante. Di conseguenza il contrasto tende a diminuire con il procedere dell'annerimento, e di questo fatto se ne dovrà tener conto nella preparazione del negativo.

  • La carta salata, per la forma estremamente suddivisa dell'argento che costituisce l'immagine, può sbiadire nel tempo.
    Se si desidera la massima stabilità dell'immagine, è necessario virarla in un bagno d'oro.


  • Bibliografia

  • Bolognesi G.P. (1994) "Antiche Tecniche" - Collana Manuali di Fotografia di Tutti Fotografi - Editrice Progresso, Milano 1994

  • Barnier J. (2000) "Coming into Focus". Chronicle Books, S. Francisco